Di cosa mi occupo

Mi occupo della diagnosi e del trattamento dei disturbi psichiatrici e psicologici dell’adulto e dell’adolescente, sia da un punto di vista farmacologico che psicoterapico. Gli studi più recenti hanno mostrato come l’integrazione tra la terapia farmacologica e la psicoterapia possa portare ai risultati migliori.

A questo proposito può leggere una mia intervista su questo argomento

http://nicolettacinotti.net/farmaci-eo-psicoterapia-unintervista-a-gaspare-palmieri/

http://www.slideshare.net/gasparepalmieri/integrazione-farmaci-e-psicoterapia

Per le persone che ho in carico mi occupo sempre della parte farmacologica, mentre per la parte psicoterapica posso avvalermi in certi casi più complessi della collaborazione di altri colleghi psicoterapeuti di fidata esperienza.

Come psicoterapeuta faccio riferimento al modello di psicoterapia cognitivo costruttivista, un tipo di trattamento che rientra nelle terapie cognitivo comportamentali che si focalizza principalmente sugli aspetti della conoscenza personale, cioè sulle modalità con cui ogni individuo rappresenta il mondo e ricorda le esperienze della propria vita, sia del passato remoto che di quello più recente. Integro spesso gli interventi con tecniche di mindfullness per cui mi sono formato.

Psicoterapia

La psicoterapia è un percorso di trattamento dei disturbi psicologici che si realizza in una serie di incontri con un professionista psicoterapeuta, con una frequenza che viene concordata con il paziente. Lo scopo della terapia è quella di promuovere un cambiamento che abbia la finalità di alleviare la sofferenza emotiva.
Secondo un classico modello di cambiamento studiato per la psicoterapia durante la prima fase della terapia si manifesta un miglioramento del benessere soggettivo, seguito dal miglioramento dei sintomi (sintomi d’ansia, sintomi depressivi, etc.) e infine dal miglioramento del funzionamento (lavorativo, affettivo, sociale) (Howard, 1993). Il modello di psicoterapia cognitivo-comportamentale è stato riconosciuto come trattamento efficace per numerosi disturbi psicologici, ed è stato inserito in molte linee guida nazionali e internazionali.
Tale modello si basa essenzialmente sull’identificazione di schemi e modelli di pensiero disadattivi (convinzioni o credenze) che influenzano la sfera emotiva e causano sofferenza.
Mi sono formato in un particolare tipo di psicoterapia cognitivo comportamentale che si chiama cognitivo-costruttivista, che si focalizza principalmente sugli aspetti della conoscenza personale, cioè sulle modalità con cui ogni individuo rappresenta il mondo e ricorda le esperienze della propria vita, sia del passato remoto che di quello più recente.
In questo tipo di approccio la persona collabora attivamente al trattamento, anche utilizzando strumenti di autosservazione (scheda ABC) e stabilendo degli obiettivi terapeutici condivisi. 

Psicofarmacologia

Gli psicofarmaci sono medicine che agiscono sul cervello con la finalità di alleviare la sofferenza psicologica, riducendo sintomi come ansia, sintomi di panico, umore depresso, sbalzi d’umore, impulsività, ossessioni, allucinazioni e molti altri. Le scoperte farmacologiche degli ultimi trent’anni hanno rivoluzionato il mondo delle cure psichiatriche e migliorato la vita di moltissime persone. Gli studi oggi ci dicono che gli psicofarmaci non funzionano nel 100% dei casi e per questo è meglio che vengano prescritti da medici psichiatri con esperienza in questo ambito.
Se ben utilizzati possono dare grande beneficio e portare alla stabilizzazione o alla risoluzione delle principali problematiche psichiatriche. Hanno alcuni effetti collaterali come tutti i farmaci, che possono essere gestiti rivalutando i dosaggi o cambiando tipologia di molecola. Tranne i casi di patologie croniche gravi non devono essere assunti tutta la vita, ma per i periodi in cui il disturbo si manifesta i più acutamente. 
Il ruolo dello psichiatra non è solo quello di inserire i farmaci ma può essere anche quello di toglierli o scalarli. Anche questa operazione richiede cautela ed è sempre meglio sia fatta sotto la supervisione di uno specialista. Lo psichiatra alle volte visita una persona per concludere che non ha bisogno di farmaci, ma può consigliare altri tipi di trattamenti come la psicoterapia, il miglioramento dello stile di vita (alimentazione, attività fisica, etc.), la meditazione o può dare altri tipi di consigli. Numerosi studi sono arrivati alla conclusione che l’integrazione tra psicofarmaci e psicoterapia rappresenti l’opzione più efficace per numerosi disturbi. 
Ho maturato una lunga esperienza nell’utilizzo delle principali classi di psicofarmaci che comprendono gli ansiolitici, gli antidepressivi, gli stabilizzatori dell’umore, gli antipsicotici e i farmaci speciali per il trattamento delle dipendenze, che comunque tendo ad utilizzare solo quando è veramente necessario.
Credo poco negli approcci esclusivamente biologici che vedono il farmaco (ma spesso il cocktail di più farmaci) come l’unica forma di terapia, ma tendo a vedere la terapia farmacologica come una componente del trattamento integrato.

Trattamento delle dipendenze

 Negli ultimi anni si è assistito a un importante aumento delle dipendenze da sostanze come l’alcol, la cocaina, la cannabis, le droghe sintetiche, ma anche altri tipi di dipendenza legate a un discontrollo degli impulsi come il gioco d’azzardo patologico, la dipendenza da nuove tecnologie, lo shopping compulsivo.
Il trattamento di questo tipo di disturbi è spesso complesso e può necessitare interventi integrati con strutture specializzate pubbliche o private (SERT, CEIS, tossicologo privato) e talvolta il ricovero in centri specializzati. Spesso nella terapia possono essere coinvolti anche i gruppi di autoaiuto (AA, CAT) o gli psicoterapeuti (pubblici o privati), al fine di creare una sorta di rete attorno alla persona nel momento di crisi. 
Il ruolo dello psichiatra in questo tipo di situazioni è quello di inquadrare il caso dal punto di vista diagnostico per valutare la compresenza oltre alla dipendenza di altre problematiche psichiatriche (depressione, disturbi della personalità, disturbi d’ansia), ai fini di identificare il programma terapeutico più adatto.
Può essere necessario impostare una terapia farmacologica per gestire la sintomatologia di astinenza al momento della sospensione della sostanza o impostare terapie specifiche con farmaci per il trattamento delle dipendenze (come il disulfiram o il naltrexone per l’alcolismo).
Lo psichiatra può inoltre fornire un sostegno psicologico al paziente e ai famigliari durante le varie fasi della terapia.  In questi anni ho maturato una notevole esperienza nella gestione ambulatoriale e di ricovero (presso l’Ospedale Privato Villa Igea di Modena) delle principali dipendenze patologiche, in particolare l’alcolismo. 
 

In questi anni ho maturato una vasta esperienza nel trattamento di:

Disturbi dell’umore:

Depressione maggiore, Distimia, Disturbo bipolare

Disturbi d’ansia:

Disturbo d’ansia generalizzato, Attacchi di panico, Fobia sociale, Disturbo ossessivo compulsivo, Ipocondria

Dipendenze patologiche:

alcol, cocaina, cannabinoidi, benzodiazepine, farmaci analgesici, gioco d’azzardo

Disturbi del comportamento alimentare:

Anoressia, Bulimia nervosa; Binge Eating Disorder

Disturbi della personalità:

Disturbo di personalità bordeline, Disturbo di personalità evitante, Disturbo di personalità narcisisitico, Disturbo di personalità schizoide, Disturbo di personalità schizotipico, Disturbo di personalità antisociale

Disturbi psicotici:

schizofrenia, disturbo delirante, disturbo schizoaffettivo

Disturbi psicosomatici:

dolore cronico, vaginismo, cefalea tensiva, altre somatizzazioni

Demenze e disturbi della sfera cognitiva